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PROGETTO 01

«NON È TUTTO COME SEMBRA»



NON È TUTTO COME SEMBRA

L’intervento site-specific, curato dalla Collina di Loredana e ideato dal collettivo artistico *Sbagliato* per il frangiflutti del porto di Scauri a Pantelleria, vuole essere un invito all’osservatore a guardare oltre, superando l’abitudine di accettare la realtà per come appare superficialmente. L’idea nasce tra marzo e aprile, durante un sopralluogo sull’isola. Dopo lunghe passeggiate tra i paesaggi incantati di Pantelleria, l’attenzione del gruppo viene catturata dalla scritta presente sull’ex albergo di Gheddafi: “Non è tutto come sembra”. Da quel momento, il progetto comincia a germogliare nella mente degli artisti.

La tappa successiva, al Porto di Scauri, diventa il punto di svolta: è lì che prende forma l’immaginazione dell’intervento, volto a alleggerire visivamente la presenza massiccia e fondamentale del frangiflutti.

Si genera così l’idea di installare undici oblò del diametro di due metri ciascuno, contenenti immagini che aprono a un “altro orizzonte”: porzioni di mare e scenari che collegano il mare pantesco a un altrove, a un’altra costa, a un altro orizzonte. Un omaggio al territorio caro agli artisti, quello di Roma Fiumicino, e un tentativo di connettere idealmente due luoghi distanti, ma vicini nel cuore e nella mente.

L’intento è quello di aprire portali immaginari, di tessere relazioni tra Pantelleria e l’esterno. Tra L’Isola e un altrove indefinito, capace di suscitare nell’animo con-nessioni e riconnessioni quasi magiche — che portano lontano, ma al tempo stesso riportano vicino.

Le undici immagini sono stampate su dischi di alluminio, un materiale che sostituisce la consueta carta utilizzata da *Sbagliato*, rendendo l’installazione più resistente al vento e al mare di Pantelleria.
L’opera, concepita come semi-permanente, sarà visibile e fruibile fino alla fine del mese di ottobre 2025.

L’idea nasce tra marzo e aprile, durante un sopralluogo sull’isola. Dopo lunghe passeggiate tra i paesaggi incantati di Pantelleria, l’attenzione del gruppo viene catturata dalla scritta presente sull’ex albergo di Gheddafi: “Non è tutto come sembra”.

Da quel momento, il progetto NON È TUTTO COME SEMBRA comincia a germogliare nella mente degli artisti

SBAGLIATO, progetto artistico fondato nel 2011 da tre architetti e designers romani, nasce dal desiderio di generare un’interferenza nel tessuto urbano, creando “varchi” all’interno dell’ordine rigido composto dalle architetture. Tale esigenza si esprime e realizza attraverso l’utilizzo del poster, mezzo di comunicazione ideale per la sua natura effimera e per l’attitudine mimetica, caratteristiche distintive della poetica del gruppo.
Le installazioni visionarie di SBAGLIATO sono il risultato di una sinergia tra architettura, grafica, fotografia e collage, attraverso la quale gli elementi architettonici possono essere “campionati”, elaborati e riproposti nel contesto urbano, in modo eterogeneo ma non casuale.
Negli ultimi anni SBAGLIATO ha partecipato a molteplici manifestazioni di Arte Pubblica tra cui Life Is Beautiful di Las Vegas, L’ ALT!rove Festival di Catanzaro, il CheapFestival di Bologna, il Memorie Urbane Street Art Festival di Gaeta e realizzato interventi in giro per il mondo.
Nel 2012 presenta la sua prima mostra personale alla 999Contemporary di Roma e l’anno seguente viene selezionato per il progetto Collicola On The Wall a Palazzo Collicola, Arti Visive Museo di Spoleto, dove realizza un’installazione permanente. Nel 2015 espone alla storica Galleria Toselli di Milano e alla mostra collettiva itinerante Eterotopia, presentata a Palazzo Fazzari, a Catanzaro e all’Ex Dogana di Roma, dove nel 2016 partecipa al progetto espositivo Il Paradiso Inclinato.

*SBAGLIATO*

SBAGLIATO nasce dal desiderio di generare un’interferenza nel monotono fusso di informazioni a cui è sottoposto quotidianamente l’individuo, creando una frattura all’interno dell’ordine composto dalle architetture. Per farlo, prende elementi architettonici esistenti per riproporli in modo eterogeneo ma non casuale. L’osservatore non deve essere necessariamente o completamente cosciente della nuova sensazione che percepisce, si vuole provocare in lui sensazioni di arricchimento ma anche di disorientamento che lo portino a interrogarsi su quanto possa essere apparente e paradossale la realtà stessa in cui vive.
Il progetto nasce a Roma, fonte inesauribile di idee e suggestioni e perfetto teatro di intervento. Il dialogo con la città ha funzione centrale, perché essa è il campo dove avviene la raccolta di materiale. Partendo dalla città, SBAGLIATO vuole esportare alcuni elementi propri di Roma fuori della città, anche all’estero, e al tempo stesso innescare un processo inverso, con l’integrazione di dati architettonici provenienti da altre culture. SBAGLIATO fonda la sua sperimentazione sulla tematica dei vuoti: uno degli elementi architettonici più immediati per quanto riguarda il campo visivo.
Nel processo di realizzazione si crea una sinergia tra architettura, paesaggio graca e fotografia. “SBAGLIATO”